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Ritrattamento canalare: quando rifare una devitalizzazione?

Quando la devitalizzazione non basta

Una devitalizzazione ha lo scopo di salvare un dente gravemente danneggiato o infetto, rimuovendo la polpa infiammata e sigillando i canali radicolari. Ma in alcuni casi, anche dopo il trattamento, il dente può continuare a dare problemi. Ecco quando entra in gioco il ritrattamento canalare.

Cos’è il ritrattamento canalare?

Il ritrattamento canalare è una seconda cura endodontica, eseguita su un dente già devitalizzato. Si rende necessario quando il primo trattamento non ha risolto del tutto l’infezione, o se col tempo è insorta una nuova contaminazione batterica. 🔬

Durante il ritrattamento, il dentista:

  • Rimuove il vecchio materiale all’interno dei canali

  • Disinfetta accuratamente tutta la radice

  • Risigilla i canali con tecniche più avanzate o precise

Quando è necessario rifare una devitalizzazione?

Ci sono segnali chiari che indicano un possibile fallimento della terapia canalare:

  • Dolore persistente o che ritorna dopo mesi o anni

  • Gonfiore gengivale, fistole o secrezione di pus

  • Radiografie che mostrano lesioni all’apice della radice

  • Sensazione di fastidio alla masticazione

A volte, il dente è clinicamente “silente”, ma le immagini radiografiche rivelano un infiltrazione batterica. In questi casi, è bene intervenire prima che compaiano i sintomi.

Perché la prima cura può fallire?

Anche una devitalizzazione ben eseguita può, col tempo, dare problemi. Le cause principali sono:

  • Canali non trovati o non trattati in modo completo

  • Materiali scadenti o tecniche datate

  • Fratture radicolari invisibili a occhio nudo

  • Perdita di tenuta del restauro (es. otturazioni o corone danneggiate)

  • Nuove carie che riaprono l’accesso ai batteri

In altri casi, il dente era stato trattato molti anni fa, quando le tecnologie erano meno precise rispetto a oggi.

Esistono alternative al ritrattamento?

Se il ritrattamento non è possibile o non è sufficiente a risolvere il problema, si può optare per un’apicectomia, ovvero la rimozione chirurgica dell’apice radicolare. Solo nei casi estremi si arriva all’estrazione del dente.

L’obiettivo, però, è sempre quello di salvare il dente naturale, se possibile. 💪

È un trattamento doloroso?

Assolutamente no. Il ritrattamento si esegue in anestesia locale, ed è spesso meno invasivo di quanto si pensi. Anzi, nella maggior parte dei casi, serve proprio a eliminare un dolore che già c’è. Il fastidio post-operatorio è generalmente lieve e gestibile con normali antidolorifici.

Conclusione

Hai un dente già devitalizzato che continua a darti fastidio? Non ignorarlo. Un ritrattamento canalare eseguito con precisione può salvarti il dente e prevenire complicazioni più gravi. Prenota una visita di controllo: valuteremo insieme la situazione e troveremo la soluzione migliore per il tuo sorriso. 😷

Dott. Marco Tomaselli

Gennaio 2, 2025

DOTT. MARCO TOMASELLI

Medico Odontoiatra specialista in protesi e restaurativa estetica

Master in Protesi ed implantoprotesi con tecnologie avanzate – Università di Bologna

Master in Advanced Studies in Microinvasive Aesthetic Dentistry – Università di Ginevra

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Dott. Marco Tomaselli